martedì 21 novembre 2006

Morgana


Questo avvenne al tempo dei conquistatori, quando i barbari scendevano in orde compatte e travolgenti verso i paesi del sole. Un'orda di questi conquistatori, dopo avere attraversato tutta la penisola, giunse al mare Ionio e si trovò davanti allo stretto che divide la Sicilia dalla Calabria. A pochi chilometri, sull'altra sponda, un'isola incantevole sorgeva, con le sue spiagge coperte di aranci e di ulivi, con un gran monte fumante - l'Etna - e una terra ubertosa e ricca. Come fare a raggiungerla? Il Re barbaro la contemplava cupidamente, stando in groppa al suo cavallo, ma davanti al mare si trovava impotente. Egli non possedeva neppure una barca: quella terra per lui era perciò irraggiungibile. Improvvisamente una donna meravigliosamente bella gli apparve davanti e gli rivolse cortesemente la parola: - Vedo che guardi con rammarico quella bella isola, la vuoi? Ecco che io te la do con le sue città, con le sue campagne profumate e coi suoi monti che vomitano fuoco. Guardala, è a due passi da te. Era d'agosto, il cielo e il mare erano senza una bava di vento, e una leggiera nebbiolina color di opale velava l'orizzonte. Improvvisamente, a un cenno della donna, una cosa miracolosa apparve agli occhi del barbaro. La Sicilia era li a due passi da lui. Guardando nell'acqua egli vedeva nitidi, come se potesse toccarli con le mani, i monti dell'isola coperti di olivi, le spiagge tutte verdi di aranci e di limoni, le vie di campagna con gli asinelli che vi camminavano, il porto di Messina con le navi, le vele, i carichi sui moli e perfino i marinai che scaricavano le merci. Con un grido di gioia il Re barbaro balzò giù da cavallo e si buttò in acqua, sicuro di poter raggiungere con due bracciate l'isola desiderata, ma l'incanto si ruppe, e il Re affogò miseramente. Quella visione era un miraggio, un giuoco di luce della bella donna sconosciuta, che altri non era se non la fata Morgana. E il fenomeno si ripete ancora oggi nei giorni calmi e limpidi di estate. Spesso in agosto e nelle calme albe settembrine, nelle acque della riva di Reggio si vede specchiato, limpido e preciso, il litorale siciliano con le case, le piante, i giardini, le navi e perfino gli uomini che lavorano nelle cale del porto.


LODE A MORGANA
Fossi umilevaso di terracottaper custodire tuttala scienza del mondo.Fossi semplicesoffio di tramontanaper sussurrare amoreall'orecchio degli uomini.Sagge e puresarebbero le mie parole.Ma ho bevutoalla sacra fontenel buio della foresta.Ho attraversato il fuocosenza bruciarmi.Con uno sguardoho dominato il drago.Della natura l'ordineho sovvertitoseminando orrore sulla terra.Sonola faccia scuradella luna.Solaattraversola notte.

elemento acqua


Acqua
Le Ondine ed altri Spiriti dalla natura ugualmente sensibile e piuttosto instabile (umorale, appunto) popolano le Acque, da quelle più profonde e oscure degli abissi marini dove possiamo incontrare anche le Sirene, a quelle più tranquille dei laghi; da quelle cristalline di sorgenti, cascate e ruscelli che scorrono fino al mare dove giocano Ninfe e Naiadi a quelle sotterranee che filtrano attraverso la terra. La loro principale occupazione consiste nei captare e indirizzare l'energia vitale nelle acque rigenerandole e rivitalizzandole continuamente col loro incessante movimento, fornendo i presupposti per la generazione e ed il mantenimento della Vita su tutto il pianeta, visto che l'acqua è l'elemento principale che costituisce tutte le forme nelle quali la Vita si manifesta.

elemento terra


Terra
Tra gli Spiriti della Natura, gli Gnomi e le Fate cosiddette presiedono all'Elemento Terra: sono creature dotate di un grande senso pratico, capaci di trasformare in strutture solide e vitali i componenti della materia combinandoli con energie sottili. Gli Gnomi, guardiani del Regno Minerale, si occupano di quanto avviene sotto la superfìcie della crosta terrestre e presiedono sia ai fenomeni di formazione di rocce, minerali, metalli e pietre preziose, sia ai processi di soluzione dei sali che, tramite l'acqua, costituiranno il nutrimento delle piante. Le Fate, operando veri e propri processi di trasmutazione alchemica, si prendono cura del Regno Vegetale (anche se ogni tanto, come pure gli Gnomi, amano rivolgere le loro attenzioni agli abitanti del Regno Animale) nutrendo e sorvegliando la crescita e lo sviluppo di piante, fiori, alberi, dei quali armonizzano costantemente le energie con la loro danza morbida e avvolgente. Le Fate cui alludiamo in questo contesto appartenengono alla classe degli Spiriti che operano direttamente in seno alla Natura, e si differenziano pertanto dalle
Signore del Mondo Feerico, Regno la cui esistenza è per altro strettamente e profondamente connessa alla salute materiale e spirituale del nostro pianeta

elemento aria


Aria
L'Elemento Aria è popolato principalmente dalle Silfidi che governano le correnti aeree, addensano o disperdono le nuvole e creano i venti, dalla brezza leggera ai vortici impetuosi. Rapidi e abilissimi messaggeri, con le correnti d'aria questi Spiriti veicolano informazioni quali pensieri, idee, archetipi, immagini e le diffondono attraverso le loro corse nel vento; leggerissimi, vivaci e inafferrabili, arricchiscono di energia vitale o prana il respiro di ogni essere vivente. Inoltre si dice possano fungere da tramite tra il Piano Angelico e il Regno Umano, diventando portatori di ispirazione e Grazia Divina

elemento fuoco


Fuoco
Gli Spiriti della Natura che appartengono al Fuoco vengono chiamati Salamandre (proprio come l'anfibio che vi passerebbe attraverso restando indenne... secondo la leggenda): vivacissime e guizzanti, conducono il calore e la luce in varie forme e intensità, da quella splendente, calda e radiante del raggio di Sole a quella bruciante e crepitante della fiamma viva. Al di là della loro presenza tanto evidente in fenomeni esteriori come una folgore o una colata di lava incandescente, questi Spiriti sottili e vibranti ad altissime frequenze sono tanto responsabili della regolazione del calore che genera la Vita in tutte le sue forme e in tutti i Regni (Minerale, Vegetale, Animale, Umano), come di ogni processo di trasformazione e metabolismo. Inoltre, secondo la Tradizione cabalistica, sono affini alle Energie Angeliche più sottili e penetranti, cioè quelle dei Cherubini e dei Serafini, e possono far loro da tramite, accelerando in noi i processi di trasmutazione interiore nei percorsi di ricerca spirituale che tendono verso il conseguimento dell'illuminazione, della realizzazione spirituale e della connessione con il Divino (va comunque ricordato che le tappe non si bruciano mai in modo indolore!).

piccolo popolo


Secondo la tradizione popolare, la Natura è popolata da esseri invisibili o quasi, per lo più piccoli, costituiti da materia sottile e conosciuti coi nomi di Fate, Elfi, Gnomi, Folletti, Ondine e altri, tutti genericamente denominati "Spiriti della Natura" o anche "Piccolo Popolo".
Pare che il Piccolo Popolo non solo abiti la Natura ma, con la supervisione di Entità Superiori, creature del Regno Feerico e Intelligenze Angeliche, ne sorvegli e ne guidi i processi e le manifestazioni.
Questi Piccoli e potenti Spiriti Eterei vivono e agiscono nell'ambito dei Quattro Elementi, Fuoco, Terra, Aria e Acqua, elementi che ne caratterizzano la funzione e che per noi corrispondono simbolicamente al piano Fisico (Terra), Emozionale (Acqua), Mentale (Aria), Energetico e/o Spirituale (Fuoco).

mondi di mezzo



Esistono luogi avvolti da un misterioso alone di magia,non visibili al normale
sguardo dell'uomo,celati tra le acque trasparenti di fonti e di sorgenti o tra il vento impetuoso e sottile che fruga tra le foglie dei boschi.
Dissimulati con la linea dell'orizzonte o mascherati sotto i nostri piedi,tra le fronde di un maestoso albero o tra l'acqua cristallina di una piccola cascata montana.
Spazi dove le cose invisibili si svelano all'improviso,dove il tempo e' infinitamente possibile,dove non esistono limiti alla meraviglia e allo stupore.
Universi che esistono al di la' dei nostri normali sensi,oltre il tutto....
Sono i luoghi dell'incanto e dell'ispirazione,i mond fantastici dove ancora vivono gnomi,folletti e fate...
Mondi paralleli senza nome,chiamati semplicemente MONDI DI MEZZO.





Terra di fate di: Edgar Allan Poe



Valli di nebbia, fiumi tenebrosi e boschi che somigliano alle nuvole:poi che tutto è coperto dalle lacrime nessuno può distinguerne le forme.Enormi lune sorgono e tramontano ancora, ancora, ancora ...in ogni istante della notte inquiete, in un mutare incessante di luogo.E così spengono la luce delle stelle col sospiro del loro volto pallido.Poi viene mezzanotte sul quadrante lunare ed una più sottile delle altre(di una specie che dopo lunghe prove fu giudicata la migliore)scende giù,sempre giù, ancora giù,fin quando il suo centro si posa sulla cima di una montagna, come una corona,mentre l'immensa superficie,simile a un arazzo,s'adagia sui castelli e sui borghi (dovunque essi si trovino)e si distende su strane foreste,sulle ali dei fantasmi, sopra il mare,sulle cose che dormono e un immenso labirinto di luce le ricopre.Allora si fa profonda - profonda! -la passione del sonno in ogni cosa.Al mattino, nell'ora del risveglio,il velo della luna si distende lungo i cieli in tempesta e,come tutte le cose,rassomiglia ad un giallo albatro.Ma quella luna non è più la stessa:più non sembra una tenda stravagante.A poco a poco i suoi esili atomi si disciolgono in pioggia: le farfalle che dalla terra salgono a cercare ansiose il cielo e subito discendono(creature insoddisfatte!) ce ne portano solo una goccia sulle ali tremanti.